lunedì 18 marzo 2024

Pieghe di ciniglia


Una mattina, nei turbinii
gentili e verdi del Basso Monferrato
pur con la languida foschia di marzo
che pennella alberi ancora spogli.

Ho intrapreso dolci pendii
con noncuranza. L’inverno inveterato
ha riavvolto di brina il cardo,
sparso al vento le ultime foglie
del faggio e dell’eucalipto.

Sto in un battibaleno delle ciglia
come stanno campanule celesti
i vitigni potati della Barbera,
le case dorate di luce e di sassi.

Sto su questa morbida ciniglia
dei prati. Ho dato libertà ai gesti
come una remota primavera
che danza a ritroso sui suoi passi.
A volte procedo, a volte mi eclisso.

 


Nessun commento:

Posta un commento