Non esiste festività invocata
meglio dalla volontà di cambiare
e restare sempre uguale, velata
nella donna, del lieto Carnevale.
Mi invento giovane veneziana,
di garbo, un poco Mirandolina,
un po' Rosaura, di goldoniana
memoria e astuzia sopraffina.
Frivolezze, orpelli, seduzioni
in lucidi corsetti da strizzare
le sequenze delle fatue allusioni
per non cedere mai e rianimare
quel gusto al vezzeggio amoroso,
all'intrigante femminea malizia
che rende una donna un fantasioso
esemplare di sempre nuova grazia.
Così tra bautte inespressive
e fra burleschi personaggi strani
conservo in festa le mie diversive
sembianze dei momenti quotidiani!
La volpe e la parola
Sito-blog della pittrice, poetessa e scrittrice Carla Vercelli
martedì 4 marzo 2025
Il Carnevale è donna!

giovedì 13 febbraio 2025
Una canzone
Una canzone
e il passato ritorna
con passo d'alfiere,
anche se più non sussiste.
Una canzone
e prende nitida forma
il dolce piacere
d'essere triste.
![]() |
"Orchidea brasiliana", olio su cartone telato. |

sabato 25 gennaio 2025
Il vestito verde
Un quieto restare
fra i pensieri dell’inverno-
tu, paragonami
a un prato in letargo
sotto coltre di neve.
Sai, il cuore codifica
e non dimentica-
equilibrio e tenacia
nei giorni di gennaio-
tu pensami
come un prato d’inverno
che ha memoria
di qualche primavera-
prossima.

lunedì 23 dicembre 2024
Minuzie
Sono inezie i particolari, le chiavi e gli ombrelli persi
-eppure quell'ombrello mi piaceva così tanto-
-peccato, quella chiave non sarà rifatta-
le entrate e le uscite di scena nelle storie.
Ci parla un racconto unico -spesso univoco-
di perdita.
Agguanto pannelli dove schermare il gatto
e credermi come il piccolo usignolo
che riacquista il piacere della libertà.
Pensare che ho un canto da dispensare nell'aria
è la squisitezza per non ritenermi indifeso.
-Minuzie-
Chissà se rianimerò coi miei versi
la freschezza delle rose e le mele Golden
non subiranno lo sfregio dei temporali estivi
o il tavolo blu danzerà con le stelle, come il cielo?
Aborrisco la retorica, le mie note vanno sole,
con l'eloquenza delle cose evidenti e invisibili
va il mio canto.
Non prevede gli stratagemmi dell'eristica
per convincere prepotentemente l'interlocutore
non s'avvale del sofismo sterile del pensatore
ma è soffice sequenza di emozioni.
Basta appena a coprirmi con le ali
quando dormo, ignaro del domani
-batuffolo d'infinito-
![]() |
"Natura morta con usignolo", olio su tela. |

lunedì 11 novembre 2024
Delle tue mani
Delle tue mani
conosco il ritmo, l’umiltà,
l’andatura e il gesto
non allineati del coraggio.
Il concetto che si fa attuazione
colore, materia, legno, creta
bronzo. Leghe e legami.
Il pensiero cardato dalla scrittura.
So delle tue mani la carezza
sul viso e dentro. Più a fondo,
a fondo più di quanto appare
la minima luce, il minimo corpo.
Venero le tue mani forti e delicate:
il polso che congiunge alla terra,
il carpo dove si muovono strade,
il metacarpo, più invitante, di sentieri,
le unghie sono richiami felini,
i palmi coppe con miele delle nubi,
le falangi destinazioni per migratori.
Delle tue mani non conosco la rabbia,
il pugno scomposto,
il cambio repentino delle carte,
la falsità del baro.
Conosco l’autentico respiro dei tuoi pori,
la complessità delle articolazioni nervose
che obbediscono a un caso di scelte.
So i muscoli, i gangli e le sinergie celesti.
Celeste
so il caldo tepore delle dita
quando mi prendi per mano
e intrecci tenerezza alla tua.

martedì 29 ottobre 2024
Il cuore verticale
Vorrei avere un cuore verticale
in continuo movimento ascensionale
fra le cose della terra e quelle del cielo_
un cuore rampicante di luce
che brilli agli orizzonti di vera emozione,
sensibilità, empatia, intuizione
non valori segni di debolezza
ma piuttosto di fragilità,
petali-pilastri dell'umana essenza_
sul filo dei sentimenti in equilibrio
un cuore che intuisca la tristezza
e si prodighi in allegria_
disobbediente fra tutti i disobbedienti
al potere, al successo, al dominio,
ai rigidi ragionamenti,
alle aberrazioni della modernità.
Vorrei essere un cuore verticale
che palpiti di forza ed energia
come quello di una donna che ama,
soprattutto la libertà.

domenica 6 ottobre 2024
Le nuvole di Constable
Così cupe e spettacolari
da far supporre tempeste epocali sul mare,
così soffici e bianche da sovrastare
campestri idilliaci scenari-
protagoniste assolute di un paesaggio,
una scena, una raffigurazione, naturali.
Così realistiche da far arrossire
o inacidire il Sole che gioca tra i loro lembi-
confermano e sfuggono le loro classificazioni
cumuli, cirri, strati nembi
oscurano, illuminano, filtrano, grondano,
stanno e non stanno, si dileguano, sbuffano,
si muovono e smuovono, sempre in movimento.
Cosi veloci quanto possono essere
le pennellate all'aperto o il vento.
Così mutevoli da fissarne le forme
di un particolare momento,
mutevoli come può essere la vita e il cambiamento.
Così belle ed eteree da rappresentare
il Cielo, l'infinito, le emozioni
e il sentimento.

mercoledì 28 agosto 2024
Muro di gelsomini
Talora si porta a spasso
una remota indicibile sofferenza,
quando all'improvviso l'invisibilità degli angeli
si para dinnanzi in un muro di gelsomini
a primavera
nella quiete lacustre della baia.
Vorrei avere la consistenza dei riflessi,
le caratteristiche della foschia serale e intatta
o il lasciapassare di un cherubino autorizzato
per attraversare tutta questa lussuriosa purezza,
tutto questo stordente profumo
e ritrovarmi dall'altra parte
impalpabile e minima,
-fondata
sul tenue movimento dell'onda
quando non infierisce sul riposo della barca.

martedì 9 luglio 2024
Come non saperlo?
In posti sperduti dell'America Latina
poeti per strada
offrono poesie ai passanti-
vicino ad una bancarella del mercato
un bambino dorme pacifico
sotto la gigantografia di Ruben Dario
e appena più in là
impiegati, casalinghe, ambulanti,
ragazzini, studentesse
chiedono ai poeti l'incanto delle parole
per un amore, un'emozione, un dolore
un successo o una sconfitta
una poesia per ogni sentimento,
per ogni stato d'animo, per ogni evento
che si voglia celebrare, dimenticare, indagare...
Il bimbo che dorme pare sorridere:
la poesia è vita, come non saperlo?

mercoledì 19 giugno 2024
Ricetta per una natura morta d'inizio estate
i fiori non del tutto sbocciati
(non si sa mai quanto tempo dura il lavoro)
sistemati sapientemente (si fa per dire!)
sullo scrittoio dello studio in vasi e vassoi vintage
scovati negli angoli più reconditi della casa
e sperimentata la giocosità della luce (questo sì!)
prepararsi all’esecuzione
in lunghe sedute puntuali e pomeridiane
imbrattandosi di rosso di cadmio
dall’unghia del mignolo alla punta dei capelli.
Essere pronti a litigare con il resto della famiglia
per la sparizione di qualche elemento della composizione
(ciliegia... pesca... mela... ma non hanno quelle in cucina!)
e sbirciare dal davanzale con voglia satanica
i prati in verde permanente d’erba appena nata
dove si potrebbe correre scalzi
(forse anche le piante -dei piedi- lorde di tinta)
anziché dipingere.
Dovendo scegliere...
portare a realizzazione entrambi i compiti
scintillando d’immutata sorpresa nella scatola di coloriche è la vita.
![]() |
"Natura morta d'estate", olio su tela |
