venerdì 21 novembre 2025

Empatie di inoltrato autunno

 Chissà cosa ti passa per la mente
coi tuoi bianchi calzini
una transitoria paura dipinta sul musetto
in tutto questo affannarsi di gambe.

Sì, cagnetto
guardaci con fondato sospetto
noi umani
che il tuo timore
dovremmo trasformare in riverenza

con quell’effimero senza creanza
che invano rincorriamo,
dall’alto delle nostre decisioni strambe
le nostre maniere subdolamente rozze,
irriguardosi persino di noi stessi

eterni come siamo
ma senza occhi per addentrarci,

restii alla tua inesauribile fiducia
e ad amarci
oltre le nostre code

mozze. 





domenica 16 novembre 2025

È dei poeti

"I letterati", olio su tela.


È dei poeti quello scrivere arduo
che non trova affabile riscontro,
quell’immaginazione e l’attiguo
pensiero che ai più non va incontro.

È dei poeti l’incedere ambiguo,
come di passi e pietre lo scontro,
la mistura di ciò che non par congruo
a parole d’usurato riscontro.

È dei poeti la pur semplice malia,
l’affabulazione della parola,
il codice infranto del linguaggio.

È dei poeti l’elevato lignaggio
che nobilissimo cuore e non sola
filologia, cambia, per molti, in poesia.


 

domenica 9 novembre 2025

Le margherite

 Ho voglia di un vaso di margherite
che semini allegria, che apra gli occhi al giorno

con la noncuranza della continuità

come sulle colline al sole i fiori spontanei
nati da culle di argilla e sabbia-

Disperse nell'umida aurora del mondo.



"Pop daisies", olio su tela e collage digitale.

venerdì 3 ottobre 2025

Rosengarten

Si creano all'ora d'oro -come dal nulla-
tinte uniformi, quasi irreali
tra scanalature e sporgenze del Rosengarten.
Giardino di rose, giardino di rose...

Ma tu hai veduto la conca d'erba verdastra
ove vantavi un attimo prima il tuo cammino?
Riassorbita dal rosso diffuso
dove inizia la ghiaia dei sabbioni.

Hai scorto il ruscello che balzava gaio
tra i sassi? Prosciugato dal fuoco dell'occaso.

E lo squittio della faina, disarmata all'estate?
Zittito da un solenne coro vermiglio
di navate tra le crode.

Ora e qui -in questa sommità eterna-
è la rude armonia della pietra a prevalere,
a dissolvere persino il nevaio
in ombre scarlatte

sotto un cielo cobalto e nitido
d'imminenti impassibili stelle.



 

                          "Rosengarten (Gruppo del Catinaccio, in provincia di Bolzano)",  olio su tela

sabato 13 settembre 2025

Luna di giorno

Giunge improvvisa da un cielo setacciato,
ancora un po' semisvestita
-ha fatto le ore piccole-
Durerà a lungo
nella sua abbozzata incertezza
senza il riflesso del sole
e tutte quelle fiaccole?
Nessun chiarore emana
solo la scompostezza
di un cerchietto sfumato.
By day, by day, by day...

Ma che sia la stessa luna
che infervora le passioni,
quella che ispira poeti, sogni, amori?
Quella che accresce maree
e aumenta malumori?
Da certi definita astro,
da altri fanciulla o rana,
quella che tutto rischiara
con luce d'alabastro?
La dea fra gli dei
la protettrice dei ladri di fiori,
la vezzosa, la silenziosa luna...
By day, by day, by day.

Sì, è la stessa luna
ma c'è chi non la vede.
Però chi la scova
di certo non soprassiede:
ne scorge le imperfezioni,
ne assapora una grazia nuova. 


mercoledì 13 agosto 2025

Il poeta di Ragusa Ibla

Appoggiata la tristezza alla balaustra
mirava estasiato lo svettare dei palazzi baronali,
il cesello delle case modeste,
l'arzigogolio delle chiese tardo barocche.
La cupola di San Giorgio era rapita dal sole.

-Di quale bellezza ho scritto nei miei testi
se non di questa? Di quale riscatto
accennava il mio trisavolo
al Circolo dei Cavalieri
se non di quello dell'ignoranza?-

Si tolse il fedora, il sole era cocente,
s'asciugò il sudore. -Queste terre
m'hanno visto bambino cadere e rialzarmi,
alzarmi e cadere sul tufo rovente
e correre fra i muri a secco
a guardia del carrubo e dell'olivo

-Ma adesso è ora d'andare.- Vestito di bianco
si rimise il cappello a fatica.
Un germoglio di gelsomino spuntava dal calcare
tenero e morbido come gli occhi di una lei
che non riusciva a scordare.

Ma ora era stanco.

-Di quale bellezza- riprese impettito
se non di questo mio arrivo
da dove sono partito?-

lunedì 26 maggio 2025

L'agenda scarlatta e il cuoricino d'argento

Coperta da vistosa similpelle
a piccole squamette di pitone
sostava in ostentata successione
insieme ad agende meno belle.

La stuzzicava un segnalibro in filo
di quelli bramosi e intraprendenti
che a tal beltà e solerzia parimenti
smaniava diventare lui il profilo.

Passò di lì un cuoricin d’argento
di quelli coraggiosi e molto ambiti
scampato per miracolo ai canditi
di una tarsia antica di Sorrento.

Fu amore fulmineo tra gli oggetti
sullo scaffale dell’emporio in centro
il cuore all’agendina il baricentro
spostò lodandone pregi e difetti.

L’agenda a dir poco infatuata
giurò fedeltà e devozione al cuore
e scrissero e riscrissero d’amore
dalla prima all’ultima sua pagina
bordata.



venerdì 18 aprile 2025

Il Cristo di Dalì

Sospeso
il corpo modellato
scevro da chiodi e spine
il capo reclinato verso il mondo
l'ombra lunga del braccio nella storia
la croce sradicata dalla terra.

Agravitazionale
universalità dell'agape
che da Dio giunge
-come luce tagliente-
Anzi
Dio è Amore e Cristo lo rivela
alla pochezza di noi uomini
intenti alle nostre occupazioni
mentre nuvole meravigliose
trasfigurano lo Spirito.

Sublime
quanto una notte
che cela le stelle
eppure le contiene,
quanto l'amore
che vince la morte
eppure la presuppone. 


 


mercoledì 9 aprile 2025

Phalaenopsis

No, non  sei sbiancata
dal blu dell'oceano Pacifico
o da una spiaggia tropicale. È un'altra
storia, questa, un altro regalo .
Tu sei un'altra orchidea,
altri amici ti hanno portata
nei miei diorami di mondo
col tuo elegante fardello di boccioli

che muoiono e s'aprono,
s'aprono e muoiono.
Il tuo non colore
racchiude pagina bianca
ancora non compilata
densa di quell'amore che tu celi
e scrivi sui vetri se non con pallido ardore.

Ma quello che mi empie d'orgoglio
è stato svezzarti,
assecondare le foglie coriacee
mirare il velamen che cresce spugnoso e protettivo 
i keki  indipendenti di nuovo fluttuando,

creare un legame più blando
leggero
non esaustivo
ma con regole ferree
che danno la felicità d' aspettare
il momento propizio della sorte

 -felicità al solo pensiero
di un bocciolo in più da annoverare
nello spazio del cuore

dove sovente s'affaccia la morte.  



martedì 4 marzo 2025

Il Carnevale è donna!

Non esiste festività invocata
meglio dalla volontà di cambiare
e restare sempre uguale, velata
nella donna, del lieto Carnevale.

Mi invento giovane veneziana,
di garbo, un poco Mirandolina,
un po' Rosaura, di goldoniana
memoria e astuzia sopraffina.

Frivolezze, orpelli, seduzioni
in lucidi corsetti da strizzare
le sequenze delle fatue allusioni
per non cedere mai e rianimare

quel gusto al vezzeggio amoroso,
all'intrigante femminea malizia
che rende una donna un fantasioso
esemplare di sempre nuova grazia.

Così tra bautte inespressive
e fra burleschi personaggi strani
conservo in festa le mie diversive
sembianze dei momenti quotidiani!