venerdì 26 agosto 2016

La volpe e la parola, introduzione

La volpe e la parola

Ho sempre pensato che "Il Piccolo Principe" di Antoine de Saint-Exupéry fosse una fiaba profetica e veritiera.
La figura della volpe che vuole essere addomesticata mi ha, sin da bambina, affascinato. Nel momento in cui la volpe sollecita il piccolo amico a creare un legame, lo invita all'amicizia,all'immaginazione, alla responsabilità, all'amore: "Tu sei responsabile per sempre di ciò che addomestichi". Il segreto della volpe è molto semplice: "Non si vede bene che col cuore, l'essenziale è invisibile agli occhi".
In questo nostro mondo devastato dal male fisico e morale quanta saggezza nelle parole della volpe! Essa invita il bambino (futuro uomo) a usare il cuore nell'approccio con la realtà. Così l'addomesticamento diventa l'addomesticamento di quella parte selvaggia di noi per relazionarci all'altro, diventarne responsabili, renderlo importante e prezioso. E' il tempo che il piccolo principe dedica alla volpe e alla sua rosa, che le rende così uniche!
"La volpe e la parola", il mio libro, è una storia, in poesia, di legami, a partire da quelli familiari, d'amicizia, di relazioni con l'altro sesso, d'amore. E' la mia storia, ma sono sicura che in molti potrebbero riconoscersi.
I legami sono anche con le cose che ci circondano: ecco le poesie dedicate alla  bellezza della natura e ai viaggi.
Il più profondo legame è quello con noi stessi,  proprio con quella nostra parte oscura e selvaggia che inconsapevolmente ci plasma e, se sublima, diventa arte, pittura e poesia, come è successo a me. Molti testi ho dedicato all'arte, riferimenti ad artisti ammirati e studiati, all'origine e all'analisi dei miei dipinti, alla genesi della forma poetica stessa.
Se "le parole sono una fonte di malintesi" (meglio un gesto, a volte, un abbraccio, una carezza...) la poesia, con l'uso immaginativo della parola, ha il potere d'allargare la visuale, di far giungere all'essenziale.

Nessun commento:

Posta un commento