mercoledì 24 febbraio 2021

Opinioni su Ferlinghetti

L'altro giorno è morto il poeta statunitense Lawrence Ferlinghetti alla veneranda età di quasi 102 anni. Amo, della sua poesia la bellezza delle immagini e la ricchezza dei riferimenti culturali. Mi piace meno il messaggio che manda, quello di un grande caos, superabile, secondo lui, con un impegno al di fuori di noi stessi: c'è una sua frase che recita " siate militanti o estatici". La parola "militanti" mi genera un vero e proprio senso di nausea, la parola "estatici" mi piace già di più. Ma entrambe le scelte sono dettate l'una dalle connessioni di Ferlinghetti con l'anarchia, l'altra dalle sue connessioni con il buddismo. La prima potrebbe pure affascinarmi ( anche se Ferlinghetti stesso considerava i tempi non maturi ed era dichiaratamente socialdemocratico), il secondo per niente.
A parte queste considerazioni, le sue poesie chilometriche, in cui s'affollano metafore, immagini, simboli universali passati e attuali, le trovo grandiosamente  presuntuose perché alla fine, parlando di tutto, si può finire a parlare di niente e il suo messaggio è veramente riducibile ad essere cittadino del mondo in una specie di nuovo illuminismo adeguato ai tempi della beat generation.
C'è comunque un suo aforisma che dice "Resistete molto. Obbedite meno." Questo invito mi piace decisamente.  Mentre da una parte Ferlinghetti sollecita i poeti ad andare per le strade, a non stare nascosti, ad aprire porte e finestre ect... con questa frase riconosce però che la poesia ( e la vita) è soprattutto "resistenza", resistenza della parola, piuttosto che militanza od estasi. E in una concezione della poesia come "resistenza" io trovo sinceramente anche il senso della mia poesia e di molti altri poeti che trattano un argomento alla volta mandando un messaggio alla volta.
A Ferlinghetti sono debitrice di una mia poesia "Scarpe" che si è ispirata, tra le altre cose, alla sua meravigliosa "Le donne di Sorolla".
Buon riposo, Lawrence.

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