martedì 15 novembre 2022
Peccato di gioia
In questi giorni è stata pubblicata la mia ultima raccolta di poesie, dedicate alla gioia, di cui allego copertina, con un mio dipinto e introduzione. La raccolta è disponibile su tutti gli stores on-line, fra cui Mondadori, Feltrinelli, Ibs, Libreria universitaria, Amazon, Youcanprint, ect, e anche nelle librerie reali.
Introduzione
Il senso comune suggerisce che si prova gioia nell'ascoltare una musica, sentire il profumo di un fiore, vedere un paesaggio, leggere un libro, accarezzare il viso di un bambino. Già nella semplice sensazione risiede il segreto iniziatico ed enigmatico della gioia, quello stato d'animo di dolcezza, sollievo e appagamento da molti confuso con il piacere o con la felicità? La gioia, come il piacere, è legata alla soddisfazione del corpo ma anche alla mente come la felicità; è momentanea, come entrambi, ma è anche duratura perchè è la condizione stessa di un'esistenza felice.
Potremmo dire che la gioia è percettiva e contemplativa ma anche propositiva. Fa parte di quella sfera dell'anima in cui scelgo, voglio, posso, devo. Più che uno stato d'animo la gioia è dunque una vera e propria attitudine interiore, un'inclinazione del cuore al bene, che facilita l'incontro con gli altri, la crescita personale, la conciliazione delle proprie contraddizioni, pur nelle sofferenze e nelle giustapposizioni che inevitabilmente la vita ci propina.
Non si diventa gioiosi, capaci di gioia spontanea, da un momento all'altro, è una predisposizione che va coltivata ogni giorno con costanza e dedizione. La gioia è gratitudine, bellezza, resilienza, baluardo, scoperta, meditazione, invenzione, creatività, profondità, leggerezza, possibilità, speranza, ironia e autoironia, lentezza, dispendio, dedizione, impegno, lavoro, amore, risposta, ribellione ad un mondo che ha fatto della scelta del male e della sua banalità lo sbandierato vessillo, anche in poesia. Molta poesia odierna è solo ipersoggettività dolorosa, escrescenza dell'io che si limita alla propria spaesata solitudine. La poesia invece, secondo me, è corpoverbo dolente che si fa carneanima, gioiosa , esperienza quotidiana che da singolare e solipsistica diventa universale e mira alla relazione.
La parola poetica, la gioia stessa, è pura concretezza, prima materia, leggerissima, luminosa, semplice, quanto petali di rosa thea o di mandorlo in fiore sui nodi bui e intricati della vita.
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Carla Vercelli è nata nel 1961 in provincia di Novara dove vive, lavora, ama. Si è laureata in filosofia con indirizzo psicologico a Pavia, nel 1989.
Pittrice, poetessa, scrittrice, ha pubblicato "Bello più di prima" (2015), "Coglimi d'ineffabile Poesie d'Eros" (2014 / 2019), "La volpe e la parola" (2016), "Si amavano, sappiatelo" (2017), "Viva come una giornata di vento" (2019), "Non usare troppo rosso" (2020), "Peccato di gioia" (2022), "Il bacio sugli occhi" (2023).
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