Oh, il dolce languore della neve
il vorticoso torpore amorale
il grande abisso scialbo
sul quale alberi nuovi si rarefanno
così i pensieri d'amore
eccedono fino all'arpeggio.
Da un luogo rosso di fuoco
e trasparente di cristallo
la neve arriva leggera
a bruciare di più e ancora
il terribile manto nero del mondo
a renderne chiara la purezza.
Purezza di una Domenica Gaudete
-quella purezza che ha solo il Bene-
è la neve-vita che ci scrive
nella lingua del gatto e del cinghiale
sulla corteccia dell'abete
fra il battito d'ali dell'angelo.
La neve, transitoria e pura
contingente fragile fugace
perlustra gli occhi di bianca luce
all'oblio invita, all'evanescenza.
Così resta la speranza di pace:
nel culto gioioso dell'impermanenza.
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