mercoledì 13 agosto 2025

Il poeta di Ragusa Ibla

Appoggiata la tristezza alla balaustra
mirava estasiato lo svettare dei palazzi baronali,
il cesello delle case modeste,
l'arzigogolio delle chiese tardo barocche.
La cupola di San Giorgio era rapita dal sole.

-Di quale bellezza ho scritto nei miei testi
se non di questa? Di quale riscatto
accennava il mio trisavolo
al Circolo dei Cavalieri
se non di quello dell'ignoranza?-

Si tolse il fedora, il sole era cocente,
s'asciugò il sudore. -Queste terre
m'hanno visto bambino cadere e rialzarmi,
alzarmi e cadere sul tufo rovente
e correre fra i muri a secco
a guardia del carrubo e dell'olivo

-Ma adesso è ora d'andare.- Vestito di bianco
si rimise il cappello a fatica.
Un germoglio di gelsomino spuntava dal calcare
tenero e morbido come gli occhi di una lei
che non riusciva a scordare.

Ma ora era stanco.

-Di quale bellezza- riprese impettito
se non di questo mio arrivo
da dove sono partito?-

lunedì 26 maggio 2025

L'agenda scarlatta e il cuoricino d'argento

Coperta da vistosa similpelle
a piccole squamette di pitone
sostava in ostentata successione
insieme ad agende meno belle.

La stuzzicava un segnalibro in filo
di quelli bramosi e intraprendenti
che a tal beltà e solerzia parimenti
smaniava diventare lui il profilo.

Passò di lì un cuoricin d’argento
di quelli coraggiosi e molto ambiti
scampato per miracolo ai canditi
di una tarsia antica di Sorrento.

Fu amore fulmineo tra gli oggetti
sullo scaffale dell’emporio in centro
il cuore all’agendina il baricentro
spostò lodandone pregi e difetti.

L’agenda a dir poco infatuata
giurò fedeltà e devozione al cuore
e scrissero e riscrissero d’amore
dalla prima all’ultima sua pagina
bordata.



venerdì 18 aprile 2025

Il Cristo di Dalì

Sospeso
il corpo modellato
scevro da chiodi e spine
il capo reclinato verso il mondo
l'ombra lunga del braccio nella storia
la croce sradicata dalla terra.

Agravitazionale
universalità dell'agape
che da Dio giunge
-come luce tagliente-
Anzi
Dio è Amore e Cristo lo rivela
alla pochezza di noi uomini
intenti alle nostre occupazioni
mentre nuvole meravigliose
trasfigurano lo Spirito.

Sublime
quanto una notte
che cela le stelle
eppure le contiene,
quanto l'amore
che vince la morte
eppure la presuppone. 


 


mercoledì 9 aprile 2025

Phalaenopsis

No, non  sei sbiancata
dal blu dell'oceano Pacifico
o da una spiaggia tropicale. È un'altra
storia, questa, un altro regalo .
Tu sei un'altra orchidea,
altri amici ti hanno portata
nei miei diorami di mondo
col tuo elegante fardello di boccioli

che muoiono e s'aprono,
s'aprono e muoiono.
Il tuo non colore
racchiude pagina bianca
ancora non compilata
densa di quell'amore che tu celi
e scrivi sui vetri se non con pallido ardore.

Ma quello che mi empie d'orgoglio
è stato svezzarti,
assecondare le foglie coriacee
mirare il velamen che cresce spugnoso e protettivo 
i keki  indipendenti di nuovo fluttuando,

creare un legame più blando
leggero
non esaustivo
ma con regole ferree
che danno la felicità d' aspettare
il momento propizio della sorte

 -felicità al solo pensiero
di un bocciolo in più da annoverare
nello spazio del cuore

dove sovente s'affaccia la morte.  



martedì 4 marzo 2025

Il Carnevale è donna!

Non esiste festività invocata
meglio dalla volontà di cambiare
e restare sempre uguale, velata
nella donna, del lieto Carnevale.

Mi invento giovane veneziana,
di garbo, un poco Mirandolina,
un po' Rosaura, di goldoniana
memoria e astuzia sopraffina.

Frivolezze, orpelli, seduzioni
in lucidi corsetti da strizzare
le sequenze delle fatue allusioni
per non cedere mai e rianimare

quel gusto al vezzeggio amoroso,
all'intrigante femminea malizia
che rende una donna un fantasioso
esemplare di sempre nuova grazia.

Così tra bautte inespressive
e fra burleschi personaggi strani
conservo in festa le mie diversive
sembianze dei momenti quotidiani!



giovedì 13 febbraio 2025

Una canzone

Una canzone
e il passato ritorna
con passo d'alfiere,
anche se più non sussiste.

Una canzone
e prende nitida forma
il dolce piacere
d'essere triste.

"Orchidea brasiliana", olio su cartone telato.

 

sabato 25 gennaio 2025

Il vestito verde


Un quieto restare
fra i pensieri dell’inverno-
tu, paragonami
a un prato in letargo

sotto coltre di neve.
Sai, il cuore codifica
e non dimentica-
equilibrio e tenacia

nei giorni di gennaio-
tu pensami
come un prato d’inverno
che ha memoria

di qualche primavera-
prossima.