domenica 31 dicembre 2017

Etere



L’abbraccio dello sguardo
accoglie più cose
anche quelle invisibili.

Salgo all’amenità
di questo luogo sacro
nell’intrico dei ricordi
La mano di mio padre,
così stretta, sulla mia
a illustrare le sculture
sollevandomi alle grate,
la mano del mio uomo,
così calda, anche nei giorni foschi
e la Tua mano, così lontana
ma così in Luce...

Ho vissuto eterea,
un riflesso sull'acqua placida
del lago, una nube smussata
dal profilo della collina,
la siepe a distanziare.
In questo luogo
la mia carne
s’è fatta cielo e speranza.

L’abbraccio dello sguardo
accoglie più cose
anche quelle invisibili.


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